Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé.
(Pablo Neruda)
Il Museo del Giocattolo Antico nasce da una “costola” del Museo delle Contadinerie ed è il frutto di un incastro di sentimenti, ricordi e passione per il collezionismo.
Durante la raccolta degli oggetti per il Museo delle Contadinerie, spesso Francesco si imbatteva in qualche vecchio giocattolo: macchinine, trenini, cavalli a dondolo gli venivano spesso offerti insieme agli attrezzi di lavoro nei campi, magari con un acquisto “in blocco”. Come si poteva dire di no?
Come spesso accade poi, l’amore per il collezionismo è talmente sconfinato che finisce per travolgere. Se a tutto questo si unisce un’infanzia molto povera, nel primo dopoguerra, dove i giocattoli più ambiti per Francesco erano spesso una fionda o un carrettino costruiti dal suo amato zio…beh, il gioco è fatto.
Il Museo del Giocattolo Antico conta ora oltre 600 pezzi, che vanno dalla fine dell’800 alla metà degli anni ’50.
Dal 2015 lo spazio dedicato ai giocattoli è ulteriormente aumentato grazie all’inaugurazione di una nuova sala dedicata completamente ai giocattoli femminili.
Il Museo Balbiano è aperto alla visita su prenotazione.
La vita è un gioco, la cui prima regola è far finta che non lo sia.
(Alan Wilson Watts)